La nostra opinione

Alessandro Pane ed il calcio propositivo. Però con un difensore in più. 

La prima gara ufficiale del Pisa di Alessandro Pane ha confermato le prime impressioni, ricavate seguendo attentamente gli allenamenti settimanali: il nuovo Pisa punterà sulla difesa a tre. Analizzando la pur breve carriera del giovane allenatore nerazzurro, si tratta di un cambiamento di vedute importante: a Spezia, così come a Reggio ed Ascoli, Pane non si era mai smosso o quasi dalla difesa in linea composta da quattro uomini. Perchè questo cambiamento?

I motivi sono più di uno, a nostro modo di vedere. Prima di tutto per cercare di rendere un po' più affidabile la difesa, che indubbiamente non gode di primissime scelte per la categoria in fatto di uomini a disposizione e dunque va "rinforzata"; a tal proposito è anche probabile che uno dei centrocampisti venga impiegato come "diga", proprio davanti alla difesa stessa. Una diga che non è detto possa essere solo di contenimento, ma che magari avrà anche compiti di creazione del gioco e impostazione della manovra.

Altro motivo che ci induce a pensare alla necessità della difesa a tre, è l'impiego obbligatorio dei giovani. Che per molti, basti pensare all'ex mister Stefano Cuoghi, è un bene se giocano il più esterno possibile. Il Pisa può sfruttare sia Benvenga che Benedetti, ed effettivamente possiamo concordare sul fatto che non si sa ancora bene se siano terzini oppure esterni offensivi... dunque la "via di mezzo" potrebbe essere la migliore collocazione.

Quel che ci preoccupa, caso mai, è la concretezza nella fase offensiva. Perna ha dimostrato di trovarsi a suo agio solo se al suo fianco ha qualcuno che gli fa il cosidetto lavoro sporco, mentre nello schema scelto ieri in Coppa Italia abbiamo visto una prima punta (Strizzolo) aiutato da due elementi (Ilari e Gatto) posizionati abbastanza larghi, in una sorta di 3-4-2-1. Con uno schema del genere, per mettere la punta nelle condizioni di far male alle difese avversarie, è necessario essere in grado di creare un buon gioco offensivo, una manovra corale capace di far arrivare la palla nei pressi dell'area di rigore in modo veloce ed efficace. Il Pisa di quest'anno è in grado di fare tutto ciò? Questo è il grande dilemma, che da Como in poi dovrà essere risolto.

Who's Who Scicchitano?

Se c'è una cosa che a Pisa non manca mai, è sicuramente la dietrologia. Sia nei momenti buoni, che in quelli meno buoni, c'è sempre un qualcosa che ti permette di andare ad indagare, presumere, ipotizzare. Ma non è solo colpa del tifoso pisano medio, a nostro avviso esiste una particolare alchimia che fa si che si creino le condizioni giuste perchè il tifoso mediamente interessato possa porsi seri dubbi, sul presente e sul futuro, e di conseguenza anche serie preoccupazioni.

Nella recente sessione di mercato è stato acquisito dal San Marino tale Andrea Scicchitano, classe 1992, centrocampista. La classica operazione "minore", magari volta al futuro visto che già dall'anno prossimo potrebbero servire i classe '92 per ottenere contributi. Poi scopri che questo Scicchitano era già stato nel settore giovanile pisano e c'era rimasto ben poco, spedito di volata a SanMarino dove non ha praticamente mai giocato. Poi lo vedi allenarsi all'Arena: fisico da LeoMessi, secco come un acciuga, piedi non si sa, ma sicuramente se era un mezzo fenomeno ne avevi già sentito parlare. Poi ti dicono che è parente di tale Sergio Scicchitano, famoso avvocato romano e numero uno di LazioService, importante società capitolina. E navigando un po' sul web, capisci che tale Scicchitano è persona discussa ma sicuramente con conoscenze importanti, di quelle capaci di far girare un po' di quattrino. E allora la domanda ti viene spontanea... ci risiamo?

A fine Agosto 2006 il Pisa acquisto tale Filippo Catenacci, difensore, che Piero Braglia non utilizzò mai. Era il secondo anno di Covarelli, il Pisa fece una discreta campagna acquisti e quell'arrivo stonò e non poco rispetto alla linea generale intrapresa. A breve si venne a sapere (anche se la certezza mai nessuno l'ha avuta) che il giovane Catenacci era figlio di un importante direttore di un banca nel piemontese, banca che avrebbe garantito un po' di liquidità alla società nerazzurra. Di fatto Catenacci ha poi proseguito una onestissima carriera tra serie D e Seconda Divisione, attualmente al Casale.

Due anni dopo, a chiusura del primo ed unico calciomercato della gestione Pomponi, il Pisa sottoscrisse un triennale al difensore Alessandro Ferri, appena ventenne. Naturalmente non fu mai impiegato, d'altronde per giocare in B devi essere un minimo capace, ma quel che sorprese fu l'assoluta scomparsa del ragazzo dal mondo del calcio, come se fosse davvero un poco di buono, calcisticamente parlando. E allora perchè era stato preso? Ferri, nativo di Civitavecchia, pare essere parente stretto di un noto esponente della Banca di Civitavecchia. Banca alla cui porta spesso e volentieri ha bussato Luca Pomponi, nei momenti del bisogno.

La storia si ripete? Ovviamente speriamo di no. Speriamo che domani Scicchitano scenda in campo a Latina e disputi una buona gara. O quantomeno speriamo che il suo acquisto, sempre che di favore a qualcuno si tratti, non sia segnale di difficoltà economica. Speriamo che per una volta, più che ripetersi, la storia possa insegnare.

Chiuso il mercato di Gennaio: pochi movimenti, pochissimo entusiasmo

E così anche la sessione invernale di calciomercato della stagione 2011/12 va in archivio. Il Pisa nell'ultima giornata sistema la difesa con il calcesano Francesco Colombini, 32 anni, prelevato dal Taranto, e libera Luca Berardocco che il Pescara manda a Viareggio, squadra in cui avrà sicuramente maggiore spazio; il ragazzo è valido ma l'arrivo di Genevier gli aveva innegabilmente sbarrato la strada. In totale dunque registriamo tre movimenti, uno per reparto, escludendo ovviamente le cosidette operazioni "minori". In difesa arriva Colombini e saluta Lanzolla, a centrocampo Genevier per Berardocco, mentre in attacco è arrivato Tulli che ha preso il posto di Nicastro, tornato a Catania e girato al Milazzo (dove è finito lo stesso Lanzolla).

Sulla carta potremmo dire che il Direttore Generale Fabrizio Lucchesi ha lavorato in un ottica di rafforzamento, visto che ha preso due giocatori provenienti dalla serie cadetta (Genevier, Tulli) ed un difensore, Colombini, con notevole esperienza in categoria, piazzandoli al posto di tre giovani di cui almeno due utilizzati col contagocce da mister Pagliari. Però la sensazione della maggior parte dei tifosi nerazzurri è quella di un mercato altamente deludente e insoddisfacente: ma il motivo?

Sicuramente la mancanza di risultati è stata immediatamente collegata ad un mercato gestito male, sia dal punto di vista della comunicazione che in merito alla tempistica. L'arrivo di Tulli è quasi un ricordo, ormai, visto che nelle sue quattro apparizioni non ha certo lasciato il segno. Il mancato intervento sulla corsia di destra, inoltre, ha fatto pensare ad un mercato "occasionale" più che razionale: Genevier e Colombini, per motivi simili, avevano interesse ad approdare al Pisa, ed hanno in un certo senso agevolato la trattativa dal punto di vista economico. L'uscita di due "under" complica inoltre la gestione tecnica di Mister Pagliari, costretto a rivedere certi schemi e certe scelte per poter continuare ad usufruire di almeno due giovani in campo.

Insomma, il calo di spettatori a cui abbiamo assistito (anche per altri motivi) nel corso di questa stagione è destinato ad aumentare. Il Pisa ha l'obbligo di salvarsi alla svelta, per permettere al tifoso di ricominciare a sperare che la prossima stagione possa essere diversa. Già, sempre alla prossima stagione dobbiamo guardare. Ma quando sarà davvero la volta buona?

Gael GENEVIER: gran rinforzo per il centrocampo o specchietto per le allodole?

Un gradito ritorno all'ombra della Torre? Gael Genevier se ne andò da Pisa scortato dalla polizia, come tutti i suoi ex compagni di squadra di quella tragica annata sportiva 2008/2009, che si concluse con la retrocessione sul campo dalla B alla C1 e proseguì nel secondo fallimento societario in meno di 20 anni di storia calcistica.

Genevier all'epoca era già un giocatore del Siena. Non ufficialmente, ma di fatto non aveva trovato l'accordo con l'allora presidente del Pisa Luca Pomponi, ed invece era stato ben lieto di accettare la proposta quinquennale della società senese. Col senno di poi, possiamo dire che Gael fece la scelta giusta. Anche se da quel giorno la sua carriera è stata un continuo calando. In pochi mesi a Siena si accorsero che forse la serie A era troppo, per uno come Genevier. Finì la stagione a Torino in B, voluto da Petrachi, ma il Toro non centrò la A e Genevier non lasciò un ricordo indelebile. Poi arrivò un grave infortunio, che lo tenne fermo una stagione intera, quella dello scorso anno. Il Siena torna in serie A e di Genevier non sa che farsene. Ecco che lo manda in presito (oneroso) al Livorno. Lui è ben felice, anche perchè torna a vivere a Tirrenia dove si trova decisamente bene. Peccato che non sia altrettanto con la società ed il pubblico amaranto: 17 presenze senza reti, ma soprattutto senza lode ed anche con qualche infamia.

Di sicuro, il Genevier che ricordiamo noi può rappresentare un lusso per la categoria: il dubbio è che Gael possa davvero essere ancora quello di tre anni fa. Se così fosse, il Pisa sistema in modo definitivo una delle enormi lacune lasciate in eredità dal travagliato mercato estivo. Altrimenti, il suo acquisto servirà a Carlo Battini per dimostrare che le ambizioni ci sono davvero. Almeno sulla carta.

Adesso non resta che sistemare la corsia destra, ed il centrocampo potrà dirsi a posto. Nel frattempo salutiamo Francesco "Ciccio" Nicastro, che lascia Pisa con l'amaro in bocca per non aver avuto modo di dimostrare le sue qualità di attaccante. E' stato impiegato da esterno puro, lui che invece ama stare vicino alla porta. Siamo sicuri che tra qualche anno sentiremo parlare di lui, in bocca al lupo Francesco!

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